San Francesco, il poverello innamorato.

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«Io penso, Signore, che tu ne abbia abbastanza della gente che parla di servirti con un piglio da condottiero, di conoscerti con aria da professore, di amarti come si ama in un matrimonio invecchiato. Un giorno in cui avevi voglia d’altro, hai inventato san Francesco e ne hai fatto il tuo giullare. Lascia che anche noi inventiamo qualcosa per gente allegra che danza la propria vita con te».

Madeleine Delbrêl (1904-1964)

Il tempo che passa come ciclo di vita.

“La veuve de Montmartre”, 1956.
Photo Bruce Davidson, dont c’est le 81ème anniversaire aujourd’hui…  ©Magnum photos Bruce Davidson. 

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La veuve de Montmartre s'appelait Mme Fauchet, et avait été mariée à un peintre impressionniste.

Tree of poems (2)

valeriu dg barbu

Trilingual post: English, Italiano, Română

motto:perhaps that the tree of Eden was full just of poems …

many do not enjoy the peace, because they do not know what is the war
many do not enjoy the health, because they do not know what is the disease
some rejoice for a simple greeting, because they know
what is loneliness
and there are those who
never get tired of donating
because they know what is love

b1Albero dei poemi (2)
motto:forse l’albero edenico era pieno soltanto di poemi …

molti non godono la pace, perché non sanno cos’è la guerra
molti non godono la salute, perché non sanno cos’è la malattia
alcuni gioiscono per un semplice saluto, perché sanno
cos’è la solitudine
e ci sono quelli che
non si stancano mai di donare
perché essi sanno cos’è l’amore

b4Pomul cu poeme (2)
motto: poate că pomul edenic era plin…

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Chi vive vede, ma chi viaggia vede di più.

Gli occidentali hanno curiosamente limitato la storia del mondo raggruppando il poco che sapevano sull’espansione della razza umana intorno ai popoli di Israele, Grecia e Roma.

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I viaggi di Ibn Battuta Marco Polo e Zheng He.

Cosi facendo hanno ignorato tutti quei viaggiatori ed esploratori che, a bordo di navi, hanno solcato il mar della Cina e l’oceano Indiano, o, in carovane, hanno attraversato le immense distese dell’Asia centrale sino al golfo Persico. In verità, la parte più cospicua del globo, con culture diverse da quelle degli antichi Greci e Romani ma non meno civilizzate, è rimasta sconosciuta a coloro che hanno scritto la storia del loro piccolo mondo con la convinzione di scrivere la storia del mondo.”

Henri Cordier

I ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto
che trema nella notte
stimolando la rabbia dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi sono altrove molto più lontano della notte
molto più in alto del giorno
nell’abbagliante splendore del loro primo amore

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Jacques Prevert- 1945

Lo sguardo.

Strephon mi ha baciata a primavera,
Robin in autunno,
Ma Colin mi ha guardata soltanto
E non mi ha baciata affatto.
Il bacio di Strephon fu perso per scherzo,
Quello di Robin si perse nel gioco,
Ma il bacio negli occhi di Colin
Mi perseguita notte e giorno.

Sara Teasdale

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Dipinto: Pino Daeni (Bari 1939)

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L’amore.. L’amore ti arriva dappertutto s’infila dentro e non ti molla più.. l’amore è tutto ciò che hai,tutto ciò che doni,tutto ciò che ricevi.. l’amore a volte ti viene tolto,strappato via, altre volte ce l’hai incollato,e nulla può. l’amore a volte ti annebbia la vista,altre ti cambia in meglio in peggio,ma ti cambia,e non sei più la stessa persona di prima. l’amore ti travolge,a volte ti fà sprofondare nel dolore,altre volte ti ci tira fuori. l’amore ti spacca dentro,l’amore risana le vecchie ferite,l’amore ti confonde,ti insegna, ti scalda o ti brucia,l’amore lo respiri ovunque. l’amore ce l’hai incastrato dentro anche quando non lo “senti” anche quando non vuoi sentirlo. l’amore ti fà sorridere ti fà diventare poeta sdolcinato,euforico,impazziente,scalpitante,idiota, geloso, noioso,felice. l’amore….l’amore prima o poi ti esplode, anche quando per paura lo trattieni dentro.. l’amore o ti distrugge o ti fà rinascere. comunque sia l’amore ti accompagna tutta lavita,e se non ci fosse non varrebbe la pena di viverla.   (Cit.)

Photos by Elliott Erwitt via TIME

Ci sono ancora.

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Buongiorno, mi chiamo Gabriele Francesco. Sono nato a Novara l’11 aprile 2013 e oggi avrei un mese, se fossi ancora vivo. Invece sono morto lo stesso giorno in cui sono nato. Adesso tutti starete pensando che mamma e papà non si sono comportati bene: in effetti mi hanno lasciato solo, sotto un cavalcavia, con indosso pochi stracci e senza un biberon nei paraggi. Ma io non mi permetto di giudicarli. Certo è che noi neonati siamo indifesi: ci buttano dai ponti, ci fanno esplodere sotto le bombe, ci vendono per pochi soldi. Siamo carne da telegiornale. Prima di chiudere gli occhi, mi sono raggomitolato tra i rifiuti per cercare conforto e ho pensato: ma è davvero così brutto questo mondo che sto già per lasciare? Poi mi sono sentito sollevare e sulla nuvola da cui vi scrivo ho visto che la bellezza c’è ancora. C’è bellezza nel camionista che mi ha trovato e nell’ispettore che mi ha messo questo nome meraviglioso: è importante avere un nome, significa che sei esistito davvero. C’è bellezza nei poliziotti che per il mio funerale hanno fatto una colletta a cui si sono uniti tutti, dai pompieri alle guardie forestali. E c’è, la bellezza, nella ditta di pompe funebri che ha detto «per il funerale non vogliamo un euro», così i soldi sono andati ai volontari che in ospedale aiutano i bimbi malati. Dove sono nato io, metteranno addirittura una targa. Allora non sono nato invano. Mi chiamo Gabriele Francesco, e ci sono ancora. 
(Liberamente tratto dal testo inviatomi ieri, giorno del funerale di Gabriele Francesco, da un lettore di Novara che ha chiesto di restare anonimo. C’è tanta bellezza anche in lui).  
MASSIMO GRAMELLINI
La Stampa